Da alcuni anni la mortalità dovuta al cancro al seno ha visto una riduzione constante, per scoprire quali meccanismi hanno portato a ciò è stata condotta una ricerca con l’obiettivo di mettere chiarezza tra l’importanza della prevenzione e quella delle nuove terapie.
La ricerca condotta sia negli Stati Uniti sia in Europa ha mostrato che il calo delle mortalità, dell’ordine del 1-2% all’anno, è dovuta per il 46% alla diffusione degli screening preventivi e per il 54% alle migliorate terapie post-operatorie.
La ricerca è al centro del dibattito che si sta tenendo al simposio Attualità in senologia, in programma in giorni a Firenze e organizzato dalla Società italiana di senologia e dalla Scuola italiana di senologia, con il patrocinio dell’Istituto toscano tumori.
«Per le donne», ha detto Luigi Cataliotti, chirurgo oncologo dell’azienda ospedaliera universitaria di Careggi e presidente della Società europea di senologia, «il tumore della mammella è il pericolo numero uno. Ogni anno si contano 35 mila nuovi casi e 10 mila decessi».